Orquestra Tipica Fervor de Buenos Aires


“FERVOR DE BUENOS AIRES”, IL TANGO DELLA TRADIZIONE
INTERPRETATO DA DIECI GIOVANISSIMI MUSICISTI

di Stefania Giuffre'

Dieci componenti, eta’ media trent’anni per i musicisti dell’Orquestra Tipica Fervor de Buenos Aires. Il concerto, alla discoteca Koala di Marina Ragusa in occasione di SicilyTangoMarathon, paga il ritardo del volo che ha portato in Sicilia Javier Arias, Mariano Bustos, Ernesto Gomez, Esteban Carbonella, Damian Gonzalez Gantes, Eugenio Soria, Jaer Giangualani, Emiliano Bonfiglio e Diego Di Martino. 
La platea scalpita un po’, ma appena entrano in scena la loro musica travolge, a dispetto della loro giovane eta’ trasmette le emozioni del tango di una volta. Sulle loro note, in questa occasione, si esibiscono Orlando Farias, Carina Morrudo e Valentin Cruz, musica e passi per uno spettacolo che diverte e coinvolge. 
Il giorno dopo, Javier Arias, 27 anni appena, fondatore e direttore dell’orchestra, si siede con noi per un’intervista nel giardino a due passi dal mare che ospita la milonga pomeridiana con la loro musica dal vivo. 
“La nostra orchestra e’ nata piano piano - racconta - , un elemento per volta. Siamo un gruppo numeroso e non e’ facile trovare la giusta armonia. L’orchestra e’ stata fondata nel marzo del 2003, a febbraio del 2004 abbiamo fatto il nostro primo concerto. Ci sono stati tanti cambiamenti in questo periodo...”. Gli chiediamo se questa e’ la formazione definitiva, alza le spalle e sorride: “Speriamo... e’ difficile mantenere un gruppo cosi’ grande...”. 
Nell’epoca dell’elettronica questi giovanissimi musicisti argentini hanno scelto pero’ il tango tradizionale e si ispirano a Carlos Di Sarli: “La musica elettronica non mi trasmette emozioni - continua Javier - . Il tango che sentiamo nostro e’ quello della decade de oro, una musica molto piu’ libera e ballabile. E sono sempre le emozioni a guidarmi quando compongo. E’ il caso di “E.g.b.” (brano del cd “Quien Sos”, nda), mentre lo scrivevo mi lasciavo travolgere dalla forza ritmica e dalla melodia dell’orchestra”. 
Nel loro primo cd “Quien Sos”, si alternano i brani composti da Javier come l’omonimo “Quien Sos”, “E.g.b.” e “Pibita” a quelli piu’ tradizionali come, “Recuerdo” di Osvaldo Pugliese, “Meditacion” di Carlos Di Sarli, “En esta tarde gris” di Mariano Mores, “Nostalgias” e “Niebla del riachuelo” Juan Carlos Cobian. 
Ma di ultima generazione o della veja guardia, la loro, e’ una musica tutta da ballare, come una volta quando i vecchi milongueri di Baires danzavano sulle note delle orchestre, senza cd, senza tracce audio, senza musicalizador. E il progetto di Javier, che piano piano prende forma, e’ quello di una milonga tutta loro, in Aimirante Brown 736, nel quartiere de La Boca. “E’ uno spazio nostro - spiega - perche’ per noi la milonga e’ come casa nostra”. Una casa in cui sogna di diventare il Di Sarli degli anni duemila...
La Sicilia, a Marina di Ragusa, e’ la prima e unica tappa nel Sud d’Italia della loro tourne’, “qui la sintonia con il pubblico e’ grande perche’ ci sono tanti punti in comune con il modo di sentire degli argentini”. Ci saluta e torna al suo pianoforte, per l’ultima esaltante tappa di questa maratona.


Foto di Anna Leto, consulenza musicale di Valentina Naccari