MIGUEL BALMACEDA

l’Arte del camminare
di Marco Castellani - © The Tangueros Quartely Review - 1995

Se nella Danza Classica la spiritualita si esprime attraverso l’elevazione, nel Tango si preferisce essere terrestri. Il milonguero adora il suo pavimento; nel "caminar", e ancor piu nella maniera in cui "pisa", egli testimonia la sua fede tellurica: nel Tango-salon sono dunque i piedi ad espletare le funzioni spirituali. Il gran sacerdote di questa particolare religiosita' plutonica era oltre ogni possibile dubbioMiguel Balmaceda, che viene qui ricordato in un brevissimo e ammirato ritratto.


Video: L'arte del camminare del maestro Miguel Balmaceda

Diamo ora la parola a Marcelo Menasche:
" … Il ballerino porteno non corre e non salta, poiche queste sono cose da gringo. Non infioretta la danza, che non sarebbe da uomini. Sobrio, infinitamente sobrio, egli cammina. E qui sta il suo virtuosismo. Dove tutti gli altri vedono solamente un camminare, egli compie variazioni di indicibile sottigliezza, frazionando il ritmo, sottraendosi o anticipando il tempo della musica, in ogni caso dominandolo."
Come ci ha spiegato Bruce Chatwin nelle sue meravigliose pagine dedicate a questo atto umano di semplicita e purezza, nel camminare si trova concentrata una sapienza millenaria.
Molti grandi artisti sono stati infaticabili camminatori (Arthur Rimbaud, per esempio, il regista Werner Herzog, Raul Gonzalez-Tunon e il suo alter ego poetico Juancito Caminador); Miguel invece aveva fatto del suo camminare una grande arte. Nella sua scuola di Tango ci si andava esclusivamente a camminare e a imparare come muovere i piedi sul pavimento, senza fargli male. Sebbene fosse un uomo di corporatura massiccia, appoggiava i piedi con saldezza di rizoma e soavita di coguaro.
Arthur Rimbaud era per Verlaine "l’homme aux semmelles de vent", ossia l’uomo dalle suole di vento: per tutti coloro che lo videro ballare, sotto le scarpe di Miguel soffiavano gli alisei di primavera.
Miguel e colui che ha inventato la "base larga", una cosuccia, direbbe il Gastone petroliniano, che serve per camminare e che nessun ballerino di Tango puo permettersi di ignorare.
Con la sua compagna Nelly, Miguel diresse fino al 1992 la pratica e la milonga di Canning quando ancora si chiamava Salon Helenico per via dei cospicui reperti archeologici, alcuni dei quali non semoventi, che grecizzavano il decor. A Canning ci andavano i migliori ballerini di Buenos Aires, autentici interpreti della raffinata peripatetica portena e un esercito di aspiranti coguari.
Miguel conosceva personalmente i piedi degli uni e degli altri.

© The Tangueros Quartely Review - 1995